Film italo-francese del 1980, diretto da E. Scola.
Interpreti principali: U. Tognazzi, V. Gassman, J.-L. Trintignant, M.
Mastroianni, S. Reggiani, S. Satta Flores, S. Sandrelli, C. Gravina, O. Colli.
Su una terrazza romana si ritrovano periodicamente alcuni amici che,
immancabilmente, finiscono per discutere di politica (tutti dichiaratamente di
sinistra, denunciano, nei fatti, la loro inavvicinabile diversità), di
società, confrontando ogni volta le proprie esperienze edulcorate e
modificate per l'occasione. C'è Enrico (Trintignant), uno sceneggiatore
famoso in declino, in perenne conflitto con Tizzo (Satta Flores), critico
cinematografico irremovibile dalle proprie posizioni; c'è Luigi
(Mastroianni), direttore di un giornale, deluso dai forti legami tra stampa e
politica e in piena crisi coniugale con una moglie, Carla (Gravina), giornalista
televisiva in carriera, che lo ha abbandonato e che invano lui cercherà
di riconquistare; c'è Sergio (Reggiani), una volta scrittore affermato e
oggi funzionario RAI di quart'ordine, emarginato dalla struttura aziendale per
le sue idee sorpassate e destinato a morire proprio in un magazzino dell'azienda
televisiva nazionale; c'è Amedeo (Tognazzi), produttore senza scrupoli di
film di bassa lega che, per amore della moglie (Colli), decide di produrre un
film d'avanguardia rivelatosi un grandissimo
bluff; c'è infine
Mario (Gassman), deputato comunista vagamente dissenziente, alle prese con la
decisione di abbandonare Giovanna (Sandrelli), la sua amante. Il filo comune che
lega i personaggi è la grande ipocrisia che fa loro interpretare in
chiave problematico-esistenziale fallimenti che in realtà rispecchiano
solo la loro miseria spirituale e intellettuale. Il film, per tematiche e
atmosfere, rimanda a
C'eravamo tanto amati (1974), dello stesso regista.